La bioedilizia si propone di utilizzare materiali ad impatto zero e rispettosi dell’ambiente: in questo senso le fibre vegetali sono una delle scelte principali per le costruzioni edili, per tutti i vantaggi che esse comportano seguendo la linea etica dell’ecosostenibilità.
Le maggiori qualità espresse dalle fibre vegetali sono date dalle proprietà termo-isolanti e dal ridotto impatto ambientale, poiché sono biodegradabili e rinnovabili. Si utilizzano per tali scopi sotto forma di pannelli, blocchi, materassini, stuoie, lastre semirigide.
Ad esempio, la canapa (cannabis sativa) combinata con la calce forma un cemento naturale che, nonostante non sia utilizzabile per strutture portanti, ben si presta per elementi quali murature esterne, tramezzi, isolamenti a cappotto e termo-intonaco: è ignifugo, evita la condensa e non è attaccabile da insetti o roditori.
Il sughero viene impiegato solitamente nei rivestimenti a cappotto per l’isolamento termico e acustico combinato con altri materiali ed è attualmente una scelta di design lasciarlo a vista per le sue caratteristiche estetiche e di indeformabilità. I vantaggi nell’utilizzo del sughero sono dati dalla praticamente inesistente manutenzione e dalla traspirabilità del materiale.
Un altro materiale edile riscoperto dalla bioedilizia è la canna palustre, utilizzata sotto forma di materassini o stuoie in cui le canne sono tenute insieme da fili di ferro zincato o nylon. Per questioni di reperibilità e quantità di materiale di scarto non è però una scelta molto praticata.
Ma è sicuramente il bambù il materiale vegetale più innovativo per via del suo impiego sia a livello costruttivo che per complementi d’arredo. Presente in natura in 1450 specie differenti, il bambù viene utilizzato soprattutto negli interni in Oriente per strutture portanti, pareti divisorie e pavimentazionitipo parquet. Le sue caratteristiche antisismiche si rendono necessarie e sono performanti proprio in quei paesi altamente soggetti a terremoti e scosse: essendo il bambù flessibile e resistente riesce infatti ad assorbire le vibrazioni senza deformazioni. Ha infatti la stessa resistenza alla compressione del cemento e la stessa resistenza alla trazione dell’acciaio, e proprio per questo motivo viene anche chiamato acciaio vegetale. In Occidente è però ancora considerato solamente dal punto di vista estetico e decorativo.